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UNIVERSIADI 1987 LO SPIRITO COSMPOLITA DI ZAGABRIA

Quale tra queste creature del bosco vi sembra più simpatica? Passerotto, merlo, orso o scoiattolo? Che ci piaccia o no, i gusti sono sempre personali e così, nella metà degli anni ‘80 a Zagabria, a discapito della concorrenza summenzionata, vinse in modo schiacciante il vivace, dispettoso e interessante... scoiattolo. E venne chiamato Zagi. Questa mascotte delle Universiadi tenutesi a Zagabria nell’estate del 1987 è nota a molti anche oggi. Stranamente, la conoscono anche i giovani, forse grazie al disegno stilizzato simpatico con cui è stata diffusa fino ad oggi.

Le Universiadi, un evento multi-sportivo organizzato dall’Unione sportiva studentesca internazionale e a cui partecipano studenti/atleti, sono state la manifestazione sportiva più grande mai tenutasi a Zagabria. Le competizioni di 12 sport diversi si svolsero in 26 impianti tra Zagabria e 14 città co-organizzatrici (Bjelovar, Čakovec, Jastrebarsko, Karlovac, Kumrovec, Petrinja, Sisak, Varaždin i Sveti Ivan Zelina), sempre accompagnate dallo slogan “il mondo dei giovani per un mondo di pace”.

Alla spettacolare apertura dei giochi presso lo stadio di Maksimir, davanti a 50.000 spettatori, parteciparono circa 9.000 persone. L’ultimo tedoforo, con il cui fuoco venne acceso il grande braciere dello stadio, fu Dražen Petrović, nato a Šibenik e divenuto una stella dello sport zagabrese.

Alle Universiadi di Zagabria presero parte 7.000 atleti provenienti da 128 paesi e, per garantire un corretto svolgimento del tutto, vennero impiegati circa 25.000 volontari. Il maggior numero di medaglie fu conquistato dagli Stati Uniti, dall’URSS e dalla Romania, mentre la vittoria più importante degli atleti di casa fu quella nella finale di basket, contro i favoritissimi statunitensi.

Davor Pongracic / CROPIX

Il fatto che gli zagabresi siano stati dei padroni di casa perfetti, lo dimostrano i ringraziamenti di tantissimi sportivi/studenti. Tutti espressero grande soddisfazione per l’alloggio, il servizio di trasporto e le condizioni di allenamento a disposizione. Tuttavia, la vera gioia per gli atleti fu rappresentata dal cibo, servito in ristoranti allestiti appositamente. I migliori cuochi della città prepararono, oltre alle specialità locali come gli štrukli e il tacchino con i mlinci, anche delizie come gli scampi, il pesce bianco e l’aragosta.

Le Universiadi portarono alla comunità di Zagabria nuove strutture, come la palestra del club Cibona, il centro sportivo presso il lago Jarun, il complesso di piscine Mladost; inoltre, fu restaurato anche il complesso di piscine nel quartiere Šalata. Fu anche costruita una nuova stazione degli autobus, venne restaurata quella dei treni, venne fatta una manutenzione straordinaria alle facciate delle vie del centro e vennero edificate nuove case dello studente. Durante il periodo di svolgimento delle Universiadi, venne anche inaugurato il Museo Mimara, contenente all’epoca la mostra più grande in assoluto di quadri del pittore Josip Demirović (la collezione era lunga 101 metri, con una superficie complessiva di 777 metri quadri). Il famoso muro di via Branimirova, tra la stazione dei treni e la vecchia stazione dei bus, venne decorato con graffiti di 53 artisti locali.

Inoltre, proprio nel periodo delle Universiadi, nacque Matej Gašpar, scelto simbolicamente come il cinque-miliardesimo abitante del pianeta Terra. Zagabria visse appieno quei giorni e in città predominava uno spirito cosmopolita indescrivibile, capace di scuotere la città a qualsiasi livello. Nella zona pedonale, i commercianti e gli operatori del settore dell’ospitalità lavoravano senza sosta: i negozi restavano aperti fino a mezzanotte, mentre ristoranti, bar e simili fino alle 5 del mattino. Al culmine della cerimonia di chiusura della manifestazione, nello stadio di Maksimir suonarono alcuni dei migliori rappresentanti della scena rock del momento e, per le vie cittadine, si respirava aria di gioventù, sport e pace. Le Universiadi fecero la fortuna anche dei birrifici locali i quali, ben prima che il movimento del craft beer diventasse di moda, lanciarono una birra speciale chiamata “Univerzum”, in vendita solo fino a settembre di quell’anno indimenticabile per la comunità zagabrese.

Header image credit: Davor Pongracic / CROPIX