Infatti, nel 1939, la rappresentanza jugoslava, grazie ai leggendari tennisti di Zagabria - Franjo Punčec, Josip Palada, Franjo Kukuljević e Dragutin Mitić - fu vincitrice della zona europea della Coppa Davis. Fu la logica continuazione dell’essere due volte finalisti per quella zona (nel 1936 e nel 1938) e il degno apice di un’incredibile generazione che, dal 1936 in poi, fece faville in tutto il vecchio continente.
Tutto cominciò nel 1930, con la costruzione dei campi da tennis nel leggendario quartiere Šalata, quel versante idilliaco proprio dietro al centro cittadino, dove si tennero tutti gli incontri interni della Coppa Davis di quelle stupende stagioni tennistiche. Da allora, il quartiere Šalata è diventato il cuore del tennis croato, la culla da cui sono nate stelle leggendarie di questo sport.
Il battesimo della Coppa Davis a Zagabria si ebbe nel luglio 1931, quando venne ospitata la rappresentanza, all’epoca molto rispettabile, del Giappone. Il grande evento, anche se finito sfavorevolmente per i croati, risvegliò un vivo interesse del pubblico sportivo. La stampa affermò che “non abbiamo potuto sperare nella vittoria, perché la qualità dei giocatori giapponesi appartiene ai migliori al mondo”, ma precisò anche che “si è palesato un grande progresso dei nostri rappresentanti Franjo Schäffer e Franjo Kukuljević“.
Dopo questo primo evento “rompighiaccio”, i campi di Šalata divennero sempre più animati e nei cinque anni seguenti furono la casa di un bel gruppo di tennisti di spicco, tutti potenziali pretendenti della squadra nazionale. Insieme al già esperto Kukuljević, all’epoca c’erano infatti Palada, Punčec e Mitić; questo quartetto formidabile venne ribattezzato “i moschettieri zagabresi del tennis”.
Gli anni d’oro, culminati con la vittoria storica del 1939, vennero preannunciati dalla stagione del 1936. Nel maggio di quell’anno, nel quartiere Šalata, “caddero” i cecoslovacchi; il mese seguente, la vittoria inaspettata a Parigi contro i francesi, aumentò ulteriormente l’appetito del pubblico di casa. Già la settimana seguente, la rappresentanza croata fu ospitata a Vienna. Contro i fortissimi austriaci, sul terreno di casa di questi ultimi, la vittoria era veramente insperata. Tuttavia, i moschettieri realizzarono l’impossibile, vincendo 4:1, ovvero un risultato che, come scrissero i giornali, “impressionava qualsiasi ente sportivo, anche all’estero” Purtroppo, nella grande finale europea di luglio, tenutasi proprio nel quartiere Šalata, i croati, anche se vicini alla vittoria, videro il trionfo sfuggirgli dalle mani, assieme al titolo di campioni d’Europa (il risultato finale fu 2:3).
Due anni dopo, i moschettieri si ripresentarono in finale, perdendo nuovamente contro la Germania per 2:3. Tuttavia, anche loro poterono godere della gioia della vittoria della zona europea già poco dopo (nel 1939), battendo i tedeschi 3:2. Per i nuovi campioni d’Europa, in lotta per il trofeo e per il titolo di vincitori della Coppa Davis, gli australiani furono però troppo forti (1:4). I croati dovettero attendere ben 66 anni per gioire di nuovo.